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Maurizio Rossetto

Viale Venezia, 137/bis
Z.I. Campidui 31015
Conegliano (TV) ITALY
Tel. +39 333 1473215
maurimob@live.it
mauriziorossetto64@gmail.com

 

Biografia

 

Rossetto Maurizio nasce a Treviso nel 1964. A 14 anni inizia il suo percorso lavorativo presso un’officina fabbrile dove si occupa della lavorazione del ferro battuto. A 18 anni abbandona la lavorazione del ferro per dedicarsi alla lavorazione del legno in qualità di falegname presso un’azienda di arredamenti su misura. Da subito si innamora del legno massello e da autodidatta si cimenta nell’esecuzione di sculture usando legni pregiati. A 30 anni apre la sua bottega nella quale inizia a creare mobili esclusivamente in legno massello intagliati a mano ed ulteriormente impreziositi da applicazioni di foglia oro ed argento e qualora possibile con l’applicazione di piani o incastonature in marmo per dare originalità al pezzi creati. Da oltre un ventennio esegue anche sculture in marmo/legno/metallo e ceramica. I lavori sono sempre eseguiti in pezzo unico certificato ed autenticato. L’esperienza lavorativa gli ha permesso di conoscere ed apprezzare la materia che poi ha cercato di plasmare.

La premessa

La parola ‘Arte’ è riconducibile all’etimo greco techné che indica l’azione del fare manualmente sia il necessario che oltre la necessità del quotidiano stesso, nello slancio creativo volto alla manipolazione e trasformazione delle Cose di natura per effetto di un’intelligenza espressiva. La parola greca, a quel tempo, riassumeva in sé sia l’arte che l’artigianato senza alcuna distinzione sostanziale. Solo successivamente, nel mondo latino, il termine diverrà ars, artis da cui la moderna terminologia che oggi adoperiamo nel linguaggio quotidiano. La manualità guidata dall'intelletto è dunque al centro della creatività. Non possiamo avere grande arte senza un considerevole lavoro eseguito con metodo, abilità e rigore. In questo senso, l’azione tecnica di esecuzione diviene elemento essenziale per adempiere a risultati di un certo livello che, nella raggiunta dignità estetica, assurgono al titolo di opere d’arte. La differenza tra queste ultime e l’artigianato si pone, ovviamente, sul piano della produzione più o meno seriale. Un progetto di arredo può essere replicato dall’industria infinite volte; l’opera realizzata nella solitudine della bottega, viceversa, vive un suo carattere di unicità ed irripetibilità. I capolavori non si possono replicare. Sono sempre figli unici e, proprio per questo motivo, sono fonte di fascino e attrazione fatale che cattura il sentimento e lo spirito contemplativo. E’ pur vero che, nella degenerazione contemporanea, l’arte ha imboccato discutibili strade alternative che pongono al centro l’idea prima ancora dell’esecuzione pratica, materiale. Ci riferiamo all’arte performativa, alla provocazione del gesto, all’assenza di ogni elemento riconoscibile. Tutti fenomeni che sono presenti nelle esposizioni d’avanguardia più ardite e che, a loro modo, fanno discutere e dividere la critica. Molte sono le esagerazioni e le esaltazioni che spesso suscitano curiosità ed offrono spunti di riflessione. Che sia arte vera e propria, questo è tutto da verificare. Di sicuro, però, alcune opere di rottura e provocazione appaiono quasi un insulto a coloro che si applicano nel campo espressivo con fatica e dedizione seguendo un metodo spesso riconducibile ad una tradizione consolidata dalla cultura di un luogo.

La conquista della materia

È figlio proprio di una tradizione che pone al centro l'applicazione ed il rigore del metodo. Il suo naturale eclettismo mai scontato e banale gli consente di spaziare dall'arte del mobile d'arredo e della scultura senza disdegnare la sperimentazione pittorica ricca di virtuosismi e di invenzioni originalissime. La sua intelligenza creativa unita al dono della manualità più spontanea ha trovato felice applicazione in svariati campi grazie ad un incontinente curiosità di ricercatore di linguaggi diversi. Tutto accende il suo interesse ed entusiasmo. Per Rossetto, la materia contiene in se un'immensa potenzialità e svariate possibilità di essere manipolata e trasformata secondo l'ingegno ed il gusto personale. Non ci sono barriere di peso consistenza durezza valore. Michelangelo afferma che nella materia c'era tutto e bastava solo togliere il superfluo per dar vita alla forma. L'uomo dunque può intervenire di ogni materiale di natura e compire un'alchimia. Rossetto si confronta con in marmi pregiati ( Carrara, Giallo reale, Botticino), i legni di qualità (noce, ciliegio, palissandro) dipingendo su ceramiche, i legni stessi ed ogni superficie possibile. Quale Maestro dell'arte del mobile di altissimo livello, crea intarsi ed intagli di pregio assoluto con interventi applicativi di metalli nobili (quali oro ed argento) che conferiscono all'insieme un incomparabile preziosità. Nascono cosi dei pezzi di arredo unici ed irripetibili che vengono catalogati dall'artista stesso e ritrovano nel mercato di qualità l'attenzione di un pubblico di attenti estimatori e collezionisti che ne apprezzano il gusto e l'eleganza. Tutto rigorosamente a mano. Ecco la techne degli antichi greci.

Scultura e pittura

Nel corso dei secoli si è sempre dibattuto in merito al primato di queste due grandi espressioni dell'animo umano. Entrambe hanno avuto eccellenti rappresentanti sia fra gli artisti che gli storici che ne hanno divulgato i pregi ed i limiti. Molti di questi personaggi hanno contribuito a scrivere nei secoli la storia dell'arte più elevata. Per cui oggi risulta quasi impossibile, se non insensato, stabilire una supremazia. La scultura presenta la terza dimensione, il volume, il peso reale. Occupa uno spazio fisico e respira la vita nella grandezza naturale. A pittura esprime illusioni sogni bidimensionalità, appare più povera di materia ma restituisce il colore della vita. Essa illustra fedelmente le immagini del sentimento, gli stati d'animo, le passioni. La pittura non ha peso ma può evocare mondi infiniti proprio in quell'illusione senza profondità dove lo sguardo si diletta ad immaginare nella meraviglia della contemplazione. Rossetto, attraverso una sensibilità anticonvenzionale concepisce entrambe le dimensioni. Il suo talento gli consente di scolpire ed i dipingere i materiali più vari. Scopre la bellezza delle materie pesanti e preziose e subisce il fascino irresistibile di dipingere i materiali più vari. scopre la bellezza delle materie pesanti e preziose, e subisce il fascino irresistibile del colore che dipinge le superfici dure. Ricerca spettacoli astratti, linee, simboli, costruzioni interiori che si traducono in opere compiute. Le sculture dell'artista sono indagini sull'uomo e la sua origine. In qualche modo divengono il pretesto per concretizzare una filosofia dell'esistenza che vede Rossetto porsi delle domande ultime ed estreme sul mondo e quell'umanità che lo popola. Egli sente forte il richiamo di una vita che vuol essere scoperta. Comprende che l’arte può essere strumento di conoscenza mezzo di eleborazione a quelle dimensioni sottili dove si possono incontrare le ragioni dell’esistenza che insegue un Senso , una direzione, e sconfina nella psicanalisi. Vuol aprire le porte del tempo e risalire le vie del passato. Per ritrovare la chiave di quell’Origine da cui tutti proveniamo. Prendono vita, allora, creazioni su marmi con interventi di ori ed argenti in cui sovente è evocato il motivo dell’Uovo primordiale della vita eseguito in proporzioni reali. Un simbolo potente risalente al mito che contiene in se tutti i significati della genesi e della rivelazione cui si ispireranno diverse religioni e filosofie sia occidentali che orientali. Ecco il significato dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande. Anche la terra è un uovo con diversi strati ed un nucleo di materia viva e pulsante. mentre le applicazioni dell’oro richiamano il divino, la potenza del sole e la luca infinita. Non a caso nell’antichità le lavorazioni a foglia d’oro accompagnavano le immagini sacre, quali le icone bizantine o le tavole trecentesche del gotico italiano ed internazionale. Gli sguardi nella materia si rivolgono poi alle figure umane allegoriche. Nell’estrema stilizzazione, Rossetto evoca vaghe ombre umane riferibili alle sculture degli artisti primitivi. Il recupero di reali morivi propone composizioni di assoluta sintesi che possono agevolmente collocarsi nel linguaggio della sculture contemporanea. Qui la realtà lascia il posto al pensiero astratto che da vita a costruzioni pregne di un’umanità che in interroga sul suo destino e sui travagli di un vivere lacerato da profonde contraddizioni. Ma l’artista pur impegnato nell’intensa riflessione, trova la spinta creativa per prodursi in virtuosismi formali di autentica scuola. Figure sinuose in equilibrata armonia di contrappongono a forma rigide interrotte da profonde fratture che lacerano le superfici creando inattesi effetti di ombre. Nel confronto con la pittura, Rossetto espande la naturale vocazione alle composizioni astratte svincolate dall’oggettività del reale di cui mantiene, tuttavia, sottili richiami. La sia capacità di sintesi lo conduce al recupero di quelle geometrie che solcano i supporti in ceramica e legno. L’aspetto iconologico pone ampi riferimenti alle leggi di quella cosmologia dove nulla avviene per caso ma tutto segue un disegno di intelligenza suprema. Chaos e kosmos. dosordine ed ordine universale, si susseguono nel divenire del tempo e governano i pianeti nei sistemi celesti. Gli accostamenti cromatici evocano la forza della vita che si formaed espande, pervasa sa quella luca che la determina. Sono composizioni di gusto astratto complementari a quelle sculture che ne riportano i motivi caratteristici apparentemente irrazionali. Le pennellate, intense e velocissime, sovente danno da sfondo a divrepposizioni materiche di assemblaggio che costituiscono veri momenti di ricerca pura senta alcuna citazione storica.

Conclusioni

La vera e conclamata intuizione del lavoro d’arte di Maurizio Rossetto riguarda non solo la sua propensione alla molteplicità dei linguaggi espressivi, ma anche la volontà di integrarli fra loro in una risolta commistione. L’arte del mobile, la scultura, la pittura, dapprima prodotte separatamente, in una fase successiva vengono assimilate in sperimentazioni incrociate al punto da costituire un unicum di straordinario effetto compositivo. Per Rossetto, l’interazione dei materiali è peculiarità essenziale del suo discorso. La spiccata intelligienza creativa - unita ad un indiscutibile talento - concepisce non divisioni ma dialoghi. Un aspetto, quest’ultimo, da ricollegarsi verosimilmente ad una sua idea del mondo che vede tutte le cose collegate con un filo invisibile dove la casualità lascia il posta alla Causalitàa di quel mistero senza fine che chiamiamo Vita visibile ed invisibile.

 

         Giancarlo Bonomo